Più attese di Emily Ratajkowski in Costiera Amalfitana, eccovi le pagelle imbarazzanti per il torneo di basket delle Olimpiadi dei 4 Mulini. Ci siamo occupati di valutare solo i giocatori di Mondavio, perché erano chiaramente i più disagiati. Godetevi questo momento di degrado offertovi in collaborazione con Poveri ma Brutti.
Lollo: 6/7
Rispetto alla scorsa edizione sembra un giocatore nuovo, riesce anche a rendersi conto di essere in campo e questo è un passo avanti notevole. Durante i time out continua con la tradizione di leggere il Manifesto ma almeno quest’anno evita di mangiare bambini. Gioca un ottimo torneo accusando però il solito blackout nella sfida stracittadina contro San Michele. L’emozione gioca brutti scherzi e Lollenin sparisce dal gioco vagando inebetito per il campo. Il coach Coccolucio è costretto a sostituirlo quando durante un contropiede si sdraia per riposare un paio di minuti all’altezza della lunetta avversaria. Un consiglio per la prossima volta: rimani sveglio, la Rivoluzione non Russa (chiedo scudo per la battuta).
Rowel: 7
Classico giocatore da playground. Di canestro ce n’è solo uno ed è quello avversario, la difesa non è contemplata. Vuole che il gioco passi sempre per le sue mani e a fine torneo tocca più palle lui di Sara Tommasi. E’ comunque un fattore decisivo per la sua tenacia, il carattere nei momenti di difficoltà e per i punti importanti che porta in dote alla sua squadra. Come nota positiva da segnalare anche l’ottimo rapporto con gli arbitri: quest’anno nessun ferito.
Frana: 6,5
Difficile valutarlo a causa del poco impiego in campo. Gioca due partite e a metà della seconda si infortuna per la 300esima volta in carriera. Si fa comunque trovare pronto nella partita decisiva contro San Michele e in finale sacrifica due costole per la causa. Cerca di recuperare ricorrendo ai superpoteri ma si ricorda solo all’ultimo di non essere Wolverine reagendo con una pacata bestemmia tra i denti. Pochi minuti, ma tanto cuore. Peccato perché con il suo attuale stato di forma alla Adriano avrebbe potuto incidere. In negativo.
Bacchio: 7,5
Sorpresa non è lo è più da un pezzo e in questa edizione si conferma a grandi livelli. Oltre all’argento finale di squadra vince anche il premio individuale “Tamarraggine e Spocchia” grazie all’ improponibile canotta e alle esultanze imbarazzanti dopo i canestri. Riesce anche a contenere il carattere fumantino tipico dei redhair segnalandosi in negativo solo per una minaccia di morte all’arbitro (che al momento non ha avuto seguito). Decisiva la sua determinazione e l’atletismo in molte fasi di gioco, in particolare negli ultimi momenti della semifinale. Come direbbe Guido Torino Meda: “Tutti in piedi sul divano, il Rosso c’è!!”.
Marco: 7
Il golden boy della squadra si presenta ad ogni partita con lo zaino dei Gormiti e già per questo si merita il rispetto di compagni e avversari. Rispetto a due anni fa è cresciuto non solo fisicamente ma anche caratterialmente e ora non dorme più nel lettone con capitan Ciano durante i ritiri. La tecnica non si discute, tante buone giocate e la certezza di avere un potenziale notevole. Di cognome fa Barbadoro, la barba per ora non c’è, ma arriverà.
Roby: 6/7
Due anni fa fu la vera rivelazione. Nelle Olimpiadi 2015 soffre il peso della riconferma ma riesce a cavarsela comunque grazie alle sue lunghissime braccia già opzionate dalla Ryanair. Giocatore duttile e disponibile, dentro e fuori dal campo. In alcuni momenti della partita sembra essere un po’ troppo piantato e gli avversari lo scambiano per un Albero della Cuccagna arrampicandosi su di lui. Roby li scaccia utilizzando i badili che si ritrova al posto delle mani.
Bigio: 6/7
Accetta con rara umiltà le panchine iniziali e un impiego con il contagocce, facendosi tuttavia trovare pronto nel momento della chiamata. Infatti quando entra ingaggia duelli rusticani con chiunque gli capiti a tiro sfiorando la rissa ad ogni contatto. Da segnalare un episodio nella gara contro San Filippo. Bigio riceva palla fuori dalla linea dei tre punti e, mentre tutti si aspettano che riapra il gioco, prova inspiegabilmente un tiro. Dalla panchina parte un lacerante urlo “NOOOOOOOO” che si trasforma rapidamente in un “BRAVOH” (STAI FACENDO UNA TRIPLA?) a canestro realizzato.
Ciano: 8
Il capitano. Può permettersi di passeggiare e fare ancora la differenza, sia dentro il campo sia al bancone del bar. Contro san Michele, nella sfida più importante e sentita, è protagonista assoluto. Per lui il canestro diventa una vasca e spara triple da posizioni impossibili irretendo gli avversari e provocando reazioni orgiastiche tra i tifosi dello Staples Center di San Filippo. Poi in finale, dopo il lungo weekend della Notte Rosa, il canestro da vasca si trasforma in caraffa di Mojito e il capitano non ci prende quasi mai. Nel finale lascia il campo tra gli applausi fingendo di lasciar spazio ai giovani, ma in realtà non ne ha più. Nonostante i 60 anni è sempre il più forte. Per lui vale il detto: il lupo imbianca il pelo, ma non perde il vizio. E lo stravizio.
Goffi: …
Meriterebbe un capitolo a parte. Se il sudore avesse un prezzo lui sarebbe ad oggi milionario. Il coach Coccolucio lo manda in campo come centro titolare in più di una occasione venendo ripagato con prestazioni al limite della decenza. Per tre partite consecutive non segna neanche un punto, litigando ripetutamente con il canestro e con i compagni di squadra. In finale, dopo un inizio in sordina, riesce a rifarsi con alcune pregevoli giocate, andando più volte a referto ospedaliero. Il pubblico lo osanna per il suo impegno e lo acclama a gran voce come mascotte ufficiale del gruppo. Il problema però rimane sempre lo stesso: con la sua stazza potrebbe e dovrebbe fare la differenza sotto le plance, per questo tutti si aspettano di più da lui. L’anno buono sarà il 2017? D’altronde citando il buon William : “Con uno stile di fisico del genere… può accompagnare solo”. Il sudore.